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Caffettiere Moka e French Press
Il mattino ha l’oro… in moka
Tradizionale, storica, ottima per ogni evenienza. La moka è da quasi un secolo uno dei marchi di fabbrica del Made in Italy, simbolo di un’arte culinaria in grado di farsi largo in tutto il mondo per il suo carisma forte e deciso e per la sua varietà e accondiscendenza verso ogni pretesa e qualsiasi piacere.
Presente in numerosi film, protagonista o spettatrice di scene di rara intensità, citata in una quantità sconsiderata di libri, canzoni, trattati o semplici post sui social network, nel corso degli anni dalla sua geniale ideazione, la Moka, o come più comunemente viene definita in ogni paese d’Italia, la caffettiera, è uno dei pochi attrezzi da cucina che non manca in nessuna delle abitazioni italiane e, chi può dirlo, forse anche del resto del mondo.
Basti pensare che dall’anno della sua creazione, nel 1933 grazie al colpo di genio di Alfonso Bialetti (proprietario e fondatore dell’omonimo marchio italiano), ne sono stati venduti oltre 100 milioni di esemplari, quasi il doppio rispetto all’intera popolazione d’Italia. In Spagna e in Portogallo la conoscono come la napolitana, associandola alla grande città nata all’ombra del Vesuvio, o la cafeteira de fuego. E se vi trovaste a passeggiare a New York, lungo la 53esima strada, e decideste di fare una vista al celeberrimo Museum of Modern Art (MoMa), potreste imbattervi proprio in una delle famose caffettiere italiane, esposta come pezzo della collezione permanente della culla newyorkese dell’arte moderna.
Dallo Yemen al genio di Alfonso Bialetti
La Moka prende il suo nome da una città mediorientale, per l’esattezza nello Yemen, che si dice sia stata una delle prime e più rinomate aree di commercio del caffè, in particolar modo della sua particolarmente pregiata qualità Arabica.
Sebbene ci siano testimonianze della sua esistenza già nelle opere del filosofo dell’Illuminismo francese Voltaire nel corso del Settecento, bisognerà aspettare altri due secoli e l’idea di un imprenditore italiano per vedere la nascita della prima vera Moka. E si racconta cheBialetti abbia tratto ispirazione da uno dei gesti quotidiani più semplici che potesse vedere ogni giorno nella propria abitazione: fare il bucato.
Bialetti infatti si ispirò per la realizzazione del prodotto osservando la moglie fare il bucato con una lavatrice chiamata lisciveuse; in essa si aveva una sorta di caldaia (in cui si mettevano i panni, l'acqua e il detersivo) con un tubo, la cui estremità superiore era forata. L'acqua, giunta ad ebollizione, risaliva lungo il tubo, dove si raffreddava e riscendeva, sciogliendo il detersivo, che poteva meglio spargersi sui panni e dare maggior risalto e bianchezza al lavoro.
Il procedimento per la preparazione del caffè in Moka è molto simile: si riempie d’acqua il bollitore (o caldaia) fino alla valvola di sicurezza e poi si inserisce il filtro al cui interno va il caffè in polvere (ne trovate una vasta e variegata gamma sul nostro store), prima di essere coperto dal bricco.
Sarà la pressione causata dall’aumento di temperatura dell’acqua sul fuoco a dare origine alla gustosa e intensa bevanda che assaggiamo ogni giorno.
Un assortimento che abbraccia una nazione
“Con la Moka Bialetti, il piacere del caffè diventa un rito quotidiano”
cita il sito ufficiale del marchio italiano Bialetti.
Se il caffè in Moka è una fede, allora Bialetti ne è stato il primo profeta. Oggi però i suoi seguaci si sono moltiplicati a vista d’occhio e il suo verbo è tramandato di generazione in generazione con caffettiere sempre più moderne e tecnologiche, capaci di amalgamare la tradizione indissolubile con l’avvento delle nuove tecniche e dei nuovi mezzi che rendono la preparazione del caffè un piacere sempre più deciso.
Oggigiorno esistono numerose varianti di una Moka, capaci di preparare il caffè per una persona sola oppure di soddisfare il desiderio di caffeina di un’intera famiglia o di una grande comitiva di amici. Sul nostro store trovate la Moka adatta a ogni evenienza, da quella per tre tazze fino alla caffettiera da sei. Oltre al design classico, è disponibile la nuova versione della serie Venus, con una linea più accattivante e moderna e la predisposizione per ogni tipo di fornelli, anche a induzione.
Non solo Bialetti comunque, ma anche Alessi, che fornisce i suoi servigi con la stravagante ma particolare versione di Caffettiera Pulcina, creata dal designer Michele De Lucchi, che unisce in una perfetta sintonia armoniosa l’utilità al design caratteristico. E per gli amanti invece di un look più tradizionale ecco la Moka disegnata da David Chipperfiled (da non confondere con il quasi omonimo e celebre illusionista).
Sul nostro store trovate anche tutto il necessario per la manutenzione della vostra Moka, con ricambi che spaziano dai filtri alle guarnizioni per ogni versione e tipologia di caffettiera.
French Press, il caffè secondo i transalpini
Siamo di fronte al metodo più sottovalutato di preparazione del caffè”
Così scrive James Hoffmann nel suo libro The World Atlas of Coffee.
Gia nel 1852 furono i due francesi Mayer e Deforge a brevettare il primo filtraggio di caffè tramite pistone, mentre nel 1929 l’italiano Attilio Calimani ne ideò una versione migliorata e più precisa. Ecco perché, nonostante sia noto a tutto il mondo con il nome di French Press, questo metodo di preparazione del caffè è conteso fra Italia e Francia. Anche in questo caso, come per la Moka Bialetti, la genesi ha una storia piuttosto singolare.
Secondo una leggenda popolare, l’idea giunse a un francese che, nell’atto di portare l’acqua a temperatura di ebollizione, si rese conto di aver dimenticato di mettere la polvere di caffè. Una volta aggiunto il caffè, notò che i fondi si erano posizionati in superficie e, per salvare l’unica porzione di caffè in suo possesso, decise di usare una lastra di metallo e un bastoncino per premerla verso il basso e dare vita a una bevanda. Si aspettava un sapore orribile e invece notò che era il miglior aroma di caffè che avesse mai assaggiato.
Come spesso accade, le migliori idee giungono nei momenti in cui sono meno attese.
Un segreto dal sapore secolare
Il segreto è, anche in questo caso, il giusto grado di macinatura: l’ideale è usare un caffè macinato dal calibro medio, consistente e uniforme. Se il filtro si intasa o se il caffè risulta torbido, vuol dire che la polvere è macinata troppo finemente.
Sul nostro store sono disponibili French Press di varia fattura, adatte a soddisfare il desiderio di caffè anche di 6-8 persone in una volta con un aroma dalla fragranza corposa ma leggera allo stesso tempo. E così, mentre preparate un buon caffè alla French Press, potreste sentirvi attori per un giorno, entrando in una scena del celebre film Ipcress del 1965, accanto a un affascinante e carismatico Michael Caine. Questo film, infatti, ha sancito la popolarità della French Press, per via delle scene in esso contenute dove venive utilizzata dal protagonista.
Insomma, che preferiate la Moka italiana oppure la sua controparte francese, l’unico elemento che non deve mai mancare è un buon caffè per iniziare la giornata nel modo giusto e con il passo migliore.
Lasciatevi guidare dai vostri desideri oppure fatevi sorprendere da gusti e mix sconosciuti e creati appositamente per stupire i vostri sensi.
Il caffè è universale, come gli strumenti necessari per la sua preparazione: nati dal genio di pochi uomini, sono ora fondamentali per la quotidianità di tutti. Perché la giornata inizia da un’ottima colazione e, ricordate, “Il mattino ha l’oro in bocca (e in moka)”.